SMOG: Torino, Milano e Napoli le peggiori d'Europa

SMOG: il vero problema è un altro. Torino, Milano e Napoli le peggiori d'Europa

Torino, Milano e Napoli primeggiano nella classifica delle città più inquinate d'Europa. I valori delle polveri sottili PM10 rilevati nelle 3 città del bel paese sono ampiamente al di sopra del valore limite di 20 microgrammi per metro cubo d'aria, valore medio annuo considerato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità di salvaguardia per la salute umana.
Questi sono gli impietosi dati che emergono dall'elaborazione pubblicata da Legambiente in base all'ultimo report diffuso da OMS.

L'Italia è uno degli stati sotto procedura di infrazione per superamento dei limiti concordati da parte dell'unione Europea, che si appresta a inviare l'ultimo avvertimento per trovare soluzioni al problema smog nell'Unione altrimenti la Commissione non avrà altra scelta che rinviare gli Stati membri inadempienti alla Corte di giustizia.

Torino, Milano e Napoli sono in vetta alle sciagurata classifica degli ultimi anni e purtroppo il trend sembra essere il medesimo per l'immediato futuro.

Necessitano interventi strutturali per il nostro paese, non interventi spot come il blocco del traffico o la richiesta di abbassare il riscaldamento degli edifici. Urge una politica strutturale di efficientamento e risparmio energetico, perché sono gli edifici "energivori", ossia quelli che consumano tanta energia, la vera causa del surriscaldamento del pianeta, non ce ne voglia l'illustre presidentissimo DJ Trump.

L'innovazione tecnologica permette di progettare, costruire e ristrutturare edifici ad alta efficienza energica in una logica di sostenibilità ambientale a tutto tondo. Costruendo edifici tecnologici, possiamo rispettare l'ambiente e vivere in ambienti confortevoli che necessitano di poca energia per essere riscaldati e raffrescati. L'innovazione, lo sviluppo, la lungimiranza ci spingono a cercare l'eccellenza in ogni settore merceologico, è giunto il momento di applicare tali caratteristica al mondo edilizia.

La rigenerazione urbana è la sfida per il prossimi 15 anni, attraverso un profondo rinnovamento del tessuto edilizio territoriale possiamo credere in uno sviluppo sostenibile.

Inoltre, nel nostro paese mancano infrastrutture che incentivino la mobilità dolce, dobbiamo imporci di ripensare gli spazi comuni delle nostre città.

I nostri politicanti saranno così lungimiranti? Ai posteri l'ardua sentenza...



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